La Bestia by Carmen Mola

La Bestia by Carmen Mola

autore:Carmen Mola [Mola, Carmen]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2023-06-05T14:26:08+00:00


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Sono passati due giorni e il cadavere di Isabel è ancora lì, e nelle prigioni sotterranee l’odore metallico del sangue e della carne putrefatta sovrasta quello delle feci e delle urine. Le bambine hanno fame e sete, e il silenzio che si è impossessato del luogo è frutto del loro sconforto. Clara chiama Juana con un sussurro. È dalla loro prima conversazione che si è rifugiata nell’ombra, forse sognando il linguaggio delle nuvole, in quel cielo dove è scritto il destino. Un cielo che non è possibile scorgere dalla profondità delle celle in cui sono intrappolate; magari potesse perdersi a guardarlo, scottarsi per la luce del sole e vedere passare la madre sotto le sembianze dell’uccello rosso che si sarebbe sempre preso cura di loro, come le ha promesso Lucía. Il lamento di Juana distoglie Clara dalle sue fantasticherie. Decide di condividere i suoi pensieri con la compagna di sventura.

«Mia sorella ci tirerà fuori di qui. Si chiama Lucía. Vedrai che prima o poi scenderà da quelle scale, come ha sempre fatto… Arriva sempre, quando io ho bisogno di lei».

Clara vuole contagiare Juana con la fiducia incondizionata che nutre nei confronti della sorella, e allora le racconta la loro storia: di come si prendeva cura di lei quando la madre andava a lavare i panni al fiume, di quando Cándida si era ammalata e Lucía da Las Peñuelas – era appena un mese fa, ma le sembra che siano passati anni – era andata a Madrid a cercare cibo e denaro, di come era finita a lavorare nella casa della Leona… Quando Clara descrive Lucía e quella sua chioma rossa così particolare, nella mente di Juana scatta il ricordo di quella breve conversazione sulla soglia del bordello, ma anche l’invidia che aveva provato sapendo che la sua verginità era stata messa all’asta per una fortuna. Era quello il futuro che sognava Juana.

Adesso è Clara a rimanere in silenzio: sente che merita il castigo che sta subendo. È convinta di trovarsi in quel posto a causa dell’anello. Per una volta che fa qualcosa di testa sua, senza chiedere alla sorella, finisce nei guai; non avrebbe mai dovuto cercare di vendere l’anello, era un amuleto, non poteva disfarsene. È stata lei a provocare questa maledizione.

«Mi fa male la pancia» mormora Juana.

«È la fame. Non pensarci».

«Non riesco a non pensarci. Non sono mai stata senza mangiare, a casa della Leona avevamo tutto il cibo che volevamo».

«Che fortuna! Io invece penso di non aver mai avuto la pancia piena, avrei voluto sempre continuare a mangiare. Ci sono notti in cui sogno di mangiare pasticcini fino a scoppiare. Ma non pensare al cibo, chiudi gli occhi e cerca di dormire».

«Quando chiudo gli occhi mi immagino un piatto pieno d’uva. E l’uva neanche mi piace».

Clara non pensa all’uva. Quando chiude gli occhi, rivede quell’uomo con la faccia bruciata che uccide Pedro e María e la porta via con sé. Come un ceffone improvviso, nella sua testa si fa largo l’idea che forse quell’uomo sia poi andato a cercare Lucía e le abbia fatto ciò che ha riservato alla coppia.



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